Ilab: il riciclo creativo ispirato dallo yoga

Ilab il riciclo creativo ispirato dallo yoga

Ilaria Ferrari, appassionata da sempre di moda e sostenibilità, dopo aver lavorato per alcuni anni nella moda, ha deciso di unire le sue più grandi passioni: la moda sostenibile e lo yoga; due mondi che potrebbero sembrare distanti da loro, ma, con dedizione, Ilaria è riuscita a coniugarli. Nasce, così, Ilab Yoga & Upcycling, laboratorio creativo, in cui prendono vita prodotti sostenibili, tutti provenienti da tessuti di scarto, utili per la pratica yoga e non solo.

L’abbiamo intervistata per parlare del tema Upcycling e di tutto il suo processo creativo che la porta a realizzare questi prodotti.

Cosa significa per te Upcycling e che messaggio vuoi trasmettere?

Upcycling, per me, significa considerare gli oggetti, i prodotti, ma anche il loro ciclo di vita da un altro punto di vista: recuperare ciò che spesso le persone non utilizzano per creare dei nuovi prodotti. L’Upcycling ha questo valore in più, questo up intrinseco, che ogni creazione porta con sè. La parte creativa è fondamentale, la magia sta nel trasformare tutto ciò che finisce nei rifiuti, ma che, in un secondo momento, acquista veramente un valore aggiunto, percepito soprattutto da persone più attente e sensibili.

Hai incontrato delle difficoltà nel realizzare questo progetto?

Nel mio progetto Ilab Yoga & Upcycling è stato difficile a livello personale riuscire a coniugare le mie più grandi passioni, lo yoga e la moda sostenibile, ma ho trovato un fil rouge che collega questi due mondi, e tutto è avvenuto in maniera semplice e spontanea.

Riuscire ad ottenere riscontri dalle persone non è stato semplice; Roma non è una città così facile, ma per fortuna tutti ci stiamo avvicinando ad un mondo sempre più ecologico e sostenibile ed inoltre è aumentata anche l’attenzione nella pratica yoga.

Qual è stata la tua prima creazione e quale idea ti ha ispirato?

La prima creazione che ho realizzato è stato il cuscinetto per gli occhi, al profumo di lavanda, ricavato da stoffe riciclate.L’idea mi è stata suggerita da una particolare posizione di yoga: shavasana, praticata durante la fase finale e che consiste nello stare supini sul tappetino,  completamente abbandonati e rilassati con il profumo avvolgente della lavanda di cui è riempito il cuscinetto posizionato sugli occhi.

Raccontaci del tuo processo creativo: da dove inizi, come reperisci il materiale di partenza?

Parte del materiale lo reperisco da tutto ciò che viene scartato e non utilizzato da casa di moda, dai negozi di tappezzerie o tessuti, ma anche da capi a fine ciclo di vita. Recupero il tessuto, riesco a riutilizzare ciò che potrebbe dare vita a nuovi prodotti e da lì comincio ad avere delle idee su cosa potrebbero diventare, che siano o prodotto della mia linea o nuovi prototipi per nuovi progetti, per aziende, ma anche utili all’intera collettività.

C’è qualche prodotto che ti sta più a cuore o che hai avuto più difficoltà per realizzarlo?

No, non ne ho uno ben preciso. Ogni prodotto che realizzo ha il suo tempo, la sua attenzione e soprattutto esprime il mio stato d’animo che vivo nel momento in cui lo sto facendo. A volte vedo le mie creazione passate e rivivo le stesse emozioni di quella situazione, delle fasi e di quei processi che mi hanno portato a realizzare quel tipo di prodotto finale.

L’Upcycling è fondamentale per promuovere la sostenibilità e l’innovazione creativa; attraverso questo strumento possiamo trasformare i rifiuti in risorse preziose e contribuire a un futuro sempre più sostenibile.

Ringraziamento speciale ad Ilaria per averci raccontato la sua realtà, per aver condiviso la sua visione ed essere stata d’ispirazione per tutti noi.

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